Flourishing

Rifiorire nella salute,
un articolo di Elisabetta Santoru, Elisabetta Perra e Andrea Moi

Postato da Andrea Moi il 27.09.2021

Flourishing


Durante la pandemia, momento storico di cambiamento per la condizione bio-psicosociale della persona, momento di sofferenza, di riflessione e di analisi interiore, si è iniziato a parlare intensamente di languishing, nonostante fosse un termine coniato da Corey Keyes nel 2002. Nei mesi di pandemia sembrava che il termine languishing (termine vicino all’italiano “languire”, inteso come senso di malessere, stagnazione, vuoto, assenza di scopo e gioia) ben rappresentasse lo stato di tantissime persone che hanno vissuto la paura, il senso di sconcerto, di contraddizione, di malessere. “Ti senti come se ti stessi confondendo tra i giorni, come se guardassi la tua vita da un finestrino appannato”(Gant, 2021).
Ma il nostro obiettivo, di professionistə della salute mentale, non è mai stato quello di confrontarci con lo stato di malessere, bensì con quello che è il nostro obiettivo, ossia la salute, il benessere.
Come si può passare da uno stato di malessere, ad uno stato di “fioritura” dell’essere, e quindi di flourishing? Chiaramente ci sono diverse strade da percorrere per ritrovarsi o riscoprirsi in un processo di “salute”, ma vogliamo, con questo breve articolo, proporvi una piccola dispensa di “stati” che possono essere d’aiuto in percorso fatto di fioritura e benessere.
Analizziamo quali.
VALUTARSI. Cercare di auto-valutare in quale fase ci si trova, se di “fioritura, languishing, o in una fase di mezzo. Questo si può fare ponendosi delle domande: Ti svegli pronto per iniziare la giornata o preferisci tornare a dormire? Hai un senso di scopo o ritieni che il modo in cui trascorri gran parte della giornata sia privo di significato?. Iniziare a porsi queste domande, ti spinge verso la contemplazione del cambiamento.

ASSAPORARE. Assaporare e celebrare le piccole cose: è importante riconoscere i piccoli momenti e riuscire ad assaporare le piccole cose, per raggiungere il benessere. Ad esempio: apprezzare un evento o un'attività nel mentre che la si sta facendo, un bagno caldo, fare una passeggiata o passare la giornata con il tuo migliore amico, condividere piccole vittorie e notare le cose buone intorno a te, riflettere su piccoli momenti che ti hanno portato gioia, ricordare e guardare vecchie foto.

GRATIFICARE. Creare un rituale di gratitudine settimanale: numerosi studi dimostrano che dedicare del tempo a riflettere su ciò per cui siamo grati migliora la nostra qualità della vita. Ad esempio pensate a sette cose per cui siete grati, sia grandi che piccole. Fate un elenco e dedicate un’ora al giorno ad ognuna di queste azioni, segnatele nel calendario quasi come fosse un appuntamento con specialistə della salute (a tutti gli effetti lo è. Lə specialistə siete voi).

AZIONI. Fare cinque buone azioni: effettuare cinque atti di gentilezza in un solo giorno, una volta alla settimana, può aiutare a sentirsi meglio. Ad esempio: donare il sangue, aiutare un amico, scrivere un biglietto di ringraziamento, azioni di volontariato. Gli studi dimostrano che chi fa atti di volontariato sperimenta livelli più elevati di felicità, sperimenta empatia, ottimismo e lo scopo nella vita, rispetto alle persone che non lo fanno. Per semplificare, si può iniziare con un "favore di cinque minuti" quotidiano, come presentare due persone che potrebbero trarre vantaggio dal conoscersi o inviare un articolo o un collegamento a un podcast ad 1 amicə che credete sia adatto a ləi.

CONNESSIONI. Cercare comunità e connessioni: NON siamo solə. Una rapida chiacchierata con unə sconosciutə o un legame momentaneo con una nuova persona può favorire un senso di appagamento. "Non devono essere relazioni durature o interazioni lunghe", ha detto il dottor Grant. "A volte le persone sentono una spinta in più nei loro passi quando parlano con uno sconosciuto in aereo o in metropolitana, o quando qualcuno li saluta in un ristorante." Si potrebbe cercare un legame all’interno del nostro vicinato o della nostra comunità. Quando si esce da una vita vissuta con una pandemia mondiale, si può provare a riconnettersi con la comunità. Ad esempio: tornare in chiesa, fare il coro, un corso di yoga, palestra, andare al bar, chattare, conversare al parco etc.

SCOPO. Trovare uno scopo nella routine quotidiana: quali cose non vedi l'ora di fare ogni giorno? Cosa dà significato alla tua vita? Ad esempio: riformulare il modo in cui si pensa al proprio lavoro, può aiutare a migliorare il senso di soddisfazione; ricordarsi che il proprio lavoro può contribuire ad un bene maggiore, migliorare i rapporti con i colleghi. Il completamento di un'attività semplice e di forte impatto può creare un senso di realizzazione, ad esempio: scegli un piccolo progetto come pulire la cucina o fare lavori in giardino, o anche lavare le federe. Imposta un timer di 10 minuti e fai una breve corsetta, o prova una meditazione di un minuto.

NOVITA’. Provare qualcosa di nuovo: ora che la vita sta tornando più vicina alla normalità (o meglio, ad una nuova forma), ci sono più opportunità per sperimentare attività nuove, ad esempio, unirsi a un club del libro o correre, seguire un corso di ceramica, visitare un museo o una mostra d'arte all'aperto, fare una scampagnata nelle vicinanze, imparare una lingua etc.

EMOZIONI. Riprendete il lavoro iniziato quando eravate bambinə e cercate di dare un nome a tutte le sensazioni, a tutte le emozioni che vi capitano durante il giorno. Vi sentirete come andare a comprare le figurine in edicola, giocare con la plastilina o incontrarvi con amicə al parco. Dare il nome alle vostre emozioni vi avvicinerà ad esse. E questo non è mai un male.
Settembre, in molte culture, è l’inizio dell’anno. Nelle culture agricole è il primo momento che porterà alla fioritura e alla coltura. Quale miglior momento per pensare al flourishing?

fiore che sboccia Flourishing

"Flourishing, rifiorire nella salute"

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Andrea Moi​
Dott. Andrea Moi - Consulenza e supporto psicologico​

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Fonti e sitografia
- Bassi, M., Negri, L., Delle Fave, A., & Accardi, R. (2021). The relationship between post-traumatic stress and positive mental health symptoms among health workers during COVID-19 pandemic in Lombardy, Italy. Journal of affective disorders, 280,1-6.
- Betti, I. (2021). Non depressi, ma privi di gioia. L’emozione del 2021 è il “languishing”. Huffpost Italia.
Iasello, M., van Agteren, J., Keyes, C. L. M., & Cochrane, E. M. (2019). Positive mental health as a predictor of recovery from mental illness. Journal of Affective Disorders, 51, 227-230
- Gillespie, C. (2021). People Are ‘Languishing‘ as the COVID-19 Pandemic Continues. Here’s What That Means. Health.
- Grant, A. (2021). There’s a Name for the Blah You’re Feeling: It’s Called Languishing. The New York Times.
- C.L.M. (2002). The Mental Health Continuum: From Languishing to Flourishing in a Life. Journal of Health and Social Behavior, 43, 207-222.
- Keyes, C. L. M, Dhingra, S. S., & Simoes, E. D. (2010). Change in Level of Positive Mental Health as a Predictor of Future Risk of Mental Illness. American Journal of Public Health, 100(12), 2366-2371.
- Pope, S. (2021). Not depressed, but not flourishing: How ‘languishing‘ became the dominant feeling of 2021, The National Post.
- Ruini, C. (2017). Positive Psychology in the Clinical Domains, Research and Practice. Bologna: Springer International Publishing.
- Ryff, C.D, & Keyes, C.L. (1995). The structure of Psychological Well-being revisited. Journal of Personality and social psychology, 69(4), 719-727
- Seligman, M. E P., & Csikszentmihalyi, M. (2000). Positive Psychology: an introduction. American Psychologist, 55, 5-14 - https://www.nytimes.com/2021/04/19/well/mind/covid-mental-health-languishing.html

Placeholder text by Andrea Moi.
Photographs by Sandy Millar, via Veectezy.